Gli OPPIACEI L'oppio è ottenuto dal "papaver sonniferum", pianta erbacea alta circa 1 metro con foglie ondulate di colorazione verde intenso con fiori rosa, bianchi o purpurei. Esistono molte varietà di oppio (a seconda della percentuale di "morfina" contenuta) in commercio. Generalmente si presenta come una massa bruna che si rammollisce tra le dita ed esposta all'aria annerisce. Ha odore acre, forte, caratteristico ed è di sapore amaro. Viene solitamente confezionato in flaconi contenenti polvere di oppio oppure in "pani" di peso variabile tra 250 gr. ed 1 Kg., di forma irregolare, spesso avvolti in contenitori di tela grezza, plastica, carta oleata, etc. Può essere mangiato (oppiofagia) o più comunemente fumato (oppiomania). In piccole dosi si ha un eccitamento dei centri nervosi che provocano uno stato di serenità, benessere, euforia cui, poi, segue uno stato di depressione, sonnolenza e possibili disturbi all'apparato digerente ed alla circolazione. L'abuso provoca tossicomania con forte deperimento ed elevata dipendenza fisica.La morfina è il principale derivato dell'oppio e si ottiene trattando, chimicamente a caldo, l'oppio con soluzioni di acqua, calce ed ammoniaca. Occorre distinguere tra la "Morfina" (cloridrato di morfina) e la cosiddetta "Morfina base o grezza". La prima, usata in medicina a scopo terapeutico, si presenta come polvere bianca cristallina non riflettente la luce, impalpabile, inodore, di sapore amaro, oppure sottoforma di liquido incolore o giallastro contenuto in fiale. La seconda "base o grezza" è un prodotto intermedio della trasformazione dell'oppio che, ulteriormente trattato con procedimenti chimici, diviene infine "eroina". La sostanza può essere assunta anche per via orale ma il tossicomane generalmente usa l'iniezione intramuscolare od endovenosa che ne moltiplica sensibilmente gli effetti. La sostanza, che è un potente analgesico, agisce sul sistema nervoso centrale provocando, in minime dosi, fenomeni di euforia e piacevole ebbrezza e, a dosi più elevate, annullamento della percezione del dolore e sonno profondo. L'abuso produce assuefazione e grave dipendenza fisica e psichica.L'eroina si ottiene dalla trasformazione chimica della morfina. Si presenta come polvere bianca o marrone, spesso granulare, amara, molto solubile in acqua, con odore di acido. L'assunzione può avvenire iniettandola in vena o può anche essere fumata o inalata. Gli effetti durano circa 3-6 ore e sono di natura deprimente e calmante. Proteggono il consumatore dall'ansia, dalla paura, dal disagio psichico e riducono il desiderio di cibo, di sesso, dando sonnolenza. L'eroina produce effetti varianti, tra un assuntore e l'altro, ma sempre caratterizzati da alternanza di stati euforici e depressivi, forte eccitazione e passività, annullamento del dolore, sensazioni di calore e rallentamento delle pulsazioni e della respirazione. Segni dell'intossicazione sono pupille dilatate, incoordinazione motoria, sudorazione, tremori, rigidità muscolare, ipotermia. L'uso abituale dell'eroina porta ad apatia, trascuratezza, scarsa alimentazione e mancanza d'igiene. Il fenomeno dell'assuefazione è rapido, la dipendenza fisica e psichica fortissima. La "sindrome di astinenza", particolarmente dolorosa, predispone il tossicomane ad atti inconsulti e violenti.Il metadone è uno stupefacente morfinosimile, impiegato da anni nella terapia di mantenimento dei tossicomani da "Eroina". Ultimamente il Consiglio Superiore della Sanità ha comunque ribadito che il metadone è uno stupefacente di media tossicità, in grado di indurre uno stato di specifica tossicodipendenza. Quindi il ricorso terapeutico, allo scopo di mitigare la sindrome di astinenza da morfinici, deve essere sempre praticato in idonei ambienti di ricovero, cura o assistenza medica, autorizzati dalle Autorità sanitarie, valutate le possibili limitazioni e controindicazioni. Il metadone è una polvere cristallina bianca, amara, solubile in acqua. Può essere assunto per via orale od anche per iniezione intramuscolare o sottocutanea. Gli effetti sono quelli di potente analgesico (più efficace in tal senso anche della stessa morfina) con una sintomatologia secondaria caratterizzata da sonnolenza, stordimento, sudore, vertigini, pruriti, vomito, etc.